La catastrofe, ovvero la menopausa.
L’inizio di un nuovo viaggio
Ci sono stati tanti momenti nella vita in cui mi sono sentita inadeguata, emarginata, disapprovata, ma c’è un momento preciso in cui mi sono sentita vecchia. E’ stato quando il ginecologo ha sentenziato la menopausa.
I segnali c’erano tutti, ma li avevo sempre lasciati ai margini, ampiamente aiutata dalla pillola che nascondeva parte dei sintomi.
Sospesa la pillola, tutti i malesseri di questo pianeta sono diventati i miei. E ho cominciato a sentirmi… vecchia.
Cosa mi stava succedendo ?
A risvegliarmi il mattino con gli occhi alla Charlotte Rampling senza avere un minimo del suo fascino, mi ci stavo infelicemente abituando.
Ma tutto il resto mi è cascato tra capo e collo in un attimo e proprio letteralmente.
Un giorno, il primo dei tanti, mi sono risvegliata con l’impressione di essere passata sotto uno schiacciasassi. Dopo una notte insonne e la sensazione di avere le ossa del bacino arrugginite, ho tentato di alzami arrancando, scoprendo che erano veramente arrugginite e doloranti.
Per la prima volta ho fatto una fatica enorme ad infilarmi una maglia; mi sono ritrovata con le braccia impossibilitate a superare l’angolo di 90 gradi, le spalle che avrebbero voluto fuggire dal dolore e la testa ciondolante di disperazione.
E vogliamo parlare dello scendere dalla macchina dopo un tragitto di un’ora e camminare per qualche secondo come il gobbo di Notre Dame senza averne la notorietà?
Disturbi del sonno e vampate di calore, ansia se il mio gatto ritardava a rientrare come non mi era mai capitato con mio figlio. E giorni di malumore così nefasto che ciclone “El Nino” scansati.
Ma il male più oscuro era anche quello più profondo: la paura. Del futuro, del dolore, di essere rifiutata, di morire, ma soprattutto di essere ormai una persona debole, inutile, improduttiva, incapace.
Ovviamente tutto questo l’ho nascosto al mondo intero, solo tu sei la depositaria di questo segreto.
Ma tutto questo succedeva circa due anni fa.
Sono orgogliosa, nessuno deve sapere quando mi piango addosso. Ma tra tanti difetti ho anche un piccolo pregio imparato negli anni, cioè a focalizzarmi sulla soluzione e non sul problema.
Alzati e cammina !
Qualcuno di più autorevole l’aveva già detto prima di me, io posso solo confermare che è funziona.
Quando tutto va nel verso sbagliato, ci sono solo due possibilità: o si resta a casa a deprimersi o si cerca di trovare a tutti i costi una soluzione, anche nella situazione più brutta di sempre (che sicuramente non è la menopausa).
Ho cominciato a camminare, inizialmente per andare in paese che dista tre chilometri da casa mia, poi con lunghe passeggiate in campagna.
Cammina, cammina, mi sono ritrovata a fare chilometri e tutto quel camminare è servito a diradare i pensieri nebulosi, oltre che avvicinarmi al trekking che è diventato una passione.
Senza neanche accorgermene, ho aggiunto alla mia vita i tre ingredienti fondamentali per stare meglio : un alimentazione più sana, un atteggiamento positivo e un’attività fisica.
Da circa un anno sto facendo uso anche della terapia ormonale sostitutiva, che è diventata un obbligo per lo stato avanzato della mia osteoporosi. Con una sola controindicazione : l’aumento di peso di tre chili, che ero riuscita a smaltire solamente quando avevo smesso di utilizzare la pillola.
Ho ancora qualche paranoia
Ma le ho sempre avute. Quando mi specchio, quello che vedo a volte mi piace, a volte lo detesto, a volte non mi riconosco proprio perché penso a quanto sono invecchiata.
Conosco bene la mia faccia e il mio corpo, ci sono cresciuta insieme e non è passato giorno senza incontrarli in uno specchio o nello sguardo degli altri e riconosco che la critica più spietata è la mia.
Nella vita ci ho sempre messo le faccia, ho preso un sacco di musate, ma ho anche riso tanto. E si vede, i segni ci sono tutti. Ogni tanto penso che mi piacerebbe aggiustarla un po’, poi il momento passa e me ne dimentico.
Ho ripreso a sorridere e a progettare e mi accorgo che guardo al passato con tenerezza, sto imparando a perdonarmi : tutti i passi della mia vita mi hanno portato qui. E quel “qui” mi piace.
Et voilà, sono una donna di mezza età, più di la che di qua e sono in menopausa, ma mi sento mezza giovane.
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