Viviana Vaglietti
VIVI PIENAMENTE

VIAGGIARE A PIEDI OVER 50: ISTRUZIONI PER L’USO

Mi è sempre piaciuto camminare.

In effetti non mi sono mai soffermata a pensarci, l’ho dato per scontato.

Da adolescente, quando la “vecchia” (mia madre aveva quarant’anni) mi faceva incavolare, uscivo in cortile, macinavo chilometri intorno alla casa e alla zona in cui abitavo e sognavo ad occhi aperti.

Anni dopo, parcheggiavo l’auto in zona periferica perché gratuita, poi raggiungevo l’ufficio a piedi, circa due chilometri all’andata e al ritorno.

Camminavo nella pausa pranzo e nei weekend, senza prestare attenzione al fatto che camminassi, semplicemente lo facevo.

Cosa è cambiato? Ora lo faccio con metodo, al piacere ho aggiunto un obiettivo da raggiungere, una meta. E tengo gli occhi ben aperti su quello che vedo, perché il vero spettacolo è proprio lì, intorno a me.

Perché viaggiare a piedi

Viaggiare a piedi, con scarponcini e zaino in spalla, in quest’epoca dove è possibile raggiungere ogni parte del globo con qualsiasi mezzo, sembra un’idea anacronistica.

Ma viaggiare a piedi è un’esperienza unica che presenta anche molti vantaggi e riserva delle belle sorprese.

Qualche volta lo zaino sembra una zavorra, si formano le vesciche ai piedi, comincia a fare male la schiena, ma ci sono degli ottimi motivi per continuare a camminare:

  • Concedersi il tempo di viaggiare al proprio ritmo.

A piedi non c’è nessuna contingenza temporale, nessuno stress di rispettare orari e trasporti, solo la lentezza del passo in uno sfilare di ore e di giorni. All’inizio non è facile gestire questo tempo, ci si sente quasi a disagio nel rallentare o addirittura fermarsi. Dopo qualche giorno si ha finalmente l’impressione di riprendere possesso di noi stessi.

  • Per andare oltre all’immagine da cartolina.

Quando si hanno tutti i mezzi di trasporto a disposizione, si ha la tendenza naturale di partire per vedere il “meglio” di un paese, luoghi che altri hanno selezionato per noi, i meravigliosi paesaggi da cartolina pubblicati su ogni guida, social o rivista.

Probabilmente nel nostro peregrinare non torneremo a casa con il luogo più fotografato del pianeta, ma guadagniamo in autenticità, sia negli incontri che nei luoghi.

  • Perché viaggiare a piedi facilita nuove conoscenze.

Non saremo accolti come un qualsiasi turista. All’inizio coglieremo sguardi curiosi, d’altronde bisogna essere un po’ folli per camminare così al luogo. Poi però in quello sguardo si percepisce benevolenza, simpatia e anche ammirazione. Si incontrano persone disposte ad aiutarci e persone con cui parlare piacevolmente.

Restano ricordi straordinari che racconteremo per anni.

Come iniziare a viaggiare a piedi

Un passo dopo l’altro!
Sembra un consiglio banale, eppure non è per nulla scontato.

Per intraprendere un viaggio a piedi è importante prendere alcune precauzioni.

Una buona preparazione aiuterà a gestire lo stress ed evitare spiacevoli sorprese che portrebbero verificarsi durante il viaggio.

Il primo passo è quello di esercitarsi a camminare regolarmente, non per lunghe distanze, ma praticando frequentemente.

In questo modo il corpo raggiungerà le giuste condizioni per camminare più a lungo.

Abituati gradualmente, alternando anche con altre attività, come l’andare in bicicletta, nuotare, fare esercizi aerobici e di stretching.

Non aspettare però di sentirti totalmente in forma, altrimenti non partirai mai! 

Sei anche tu nella condizione che non vedi l’ora di fare la tua passeggiata giornaliera?

Una volta che il camminare è diventata una routine, è arrivato il momento di pensare ad un viaggio a piedi per la tua prossima vacanza.

Ma prima di preparare lo zaino, pensa bene al tuo progetto.

Che tipo di itinerario seguire? Dove dormire? A quale altitudine vuoi salire? Quanto a lungo vuoi camminare?

A meno che tu non faccia parte di un gruppo organizzato, è più una questione di decidere quanti chilometri al giorno percorrere per pianificare dove fermarti per trovare da dormire e mangiare, salvo che tu non preferisca viaggiare con la tenda a seguito.

L’obiettivo non è sopportare, ma godersi le escursioni giornaliere.

Viaggiare a piedi non deve essere eccessivamente faticoso, è importante scegliere il giusto livello, cioè quello che ti mantiene in una comfort zone, ma fornisce anche il formicolio dato dall’adrenalina in corso.

Io ho deciso di viaggiare a piedi in solitaria, ma senza portare la tenda. Preferisco dormire in ostelli, in case o alberghi economici.

Viaggi a piedi: la bellezza della lentezza

In un mondo in cui tutto va sempre troppo veloce, andare a piedi significa concedersi il lusso del tempo, prendersi il tempo necessario per scoprire non solo i luoghi ma anche noi stessi.

La scoperta di un luogo è più facile quando ci si muove a piedi. Siamo più immersi nella natura, più sensibili alla cultura e più attenti a comprendere meglio lo stile di vita delle persone.

I paesaggi sono più belli a piedi. Quando si conquistano questi spazi solo camminando con determinazione e pazienza, l’emozione è decuplicata.

Viaggiare a piedi non è solo uno spostamento fisico, vuol dire prendersi il tempo, lasciarsi trasportare dai nostri passi, meravigliarsi, renderci disponibili alle persone che incontriamo lungo il cammino.

E’ un’esperienza che genera anche un cambiamento di pensiero.

Questo risveglio dei sensi affina la nostra percezione del mondo, accresce la nostra capacità di volerci bene e ci rende sicuramente persone migliori.

Viaggio a piedi: non inquino e resto in forma

Viaggiare a piedi mi ha aiutato a rivedere il mio rapporto con i soldi e con dei beni che ritenevo necessari e che invece si sono rivelati superflui.

Ho scoperto di essere più felice con meno.

Nello zaino c’è lo stretto necessario. Durante il cammino rinuncio senza alcuna fatica alle piccole comodità della vita “normale” e in generale sto apprezzando veramente a vivere con meno.

E’ un tipo di viaggi dove è sufficiente avere un budget contenuto, ma che ha la forza di cambiare radicalmente la nostra forma mentis.

Si impara a dare valore alle cose, a prendersi cura della natura, ad evitare gli sprechi e a riconsiderare l’aspetto ecologico.

E’ lo stile di vita ideale di chi vuole evitare di essere inquinato da questioni materiali e lascia disponibilità di spirito per altre cose e per gli incontri che fanno il viaggio.

Insomma, fa stare bene. Anche fisicamente.

Camminare fa bene e lo può fare chiunque, migliora l’umore e riduce lo stress, mantiene efficienti ossa e muscoli, riduce i fattori di rischio di parecchie patologie.

Un nuovo approccio per visitare il territorio facendo attività fisica all’aria aperta, che poi diventa il piacere della scoperta lenta e a basso impatto.

Farlo in compagnia stimola a raggiungere i traguardi prefissati, è divertente e conviviale.

Farlo da soli ti apre al mondo.

Viaggiare a piedi ad ogni età

Camminare è il modo più antico di muoversi e, di conseguenza, di viaggiare.

Questo viaggiare lento si oppone al culto della velocità e della performance ed è può essere praticato da chiunque, senza limiti di età.

Un recente sondaggio su una rivista di settore evidenzia che in questi ultimi anni sono aumentati notevolmente i “camminatori”, dediti soprattutto ad escursioni e trekking.

Ma un discreto numero di persone ha viaggiato camminando per più giorni, grazie anche al fatto che ormai si possono trovare ovunque percorsi ben tracciati.

Itinerari anche di pochi giorni e di diverse tipologie, che permettono a chiunque di avvicinarsi a questa pratica. Difatti si sta alzando notevolmente l’età media dei viaggiatori a piedi: l’età prevalente è over50.

Vogliamo credere che il mondo non è un posto spaventoso da evitare, ma da condividere. A tutte le età.

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